Топик: Синтаксические и функционально-семантические особенности употребления условного наклонения в итальянском языке
INTRODUZIONE
Avendo rispetto alle circostanze che sono state stabilite nel periodo dell’Unione Sovietica,quando la lingua italiana non si studiava ufficialmente in Ucraina , per il momento esiste una piccola quantità dei lavori dedicati al modo condizionale (I.Glivenko, A.A.Karulin,V.Cerdanzeva,G.G.Lebedeva, Mavrov). Ecco perche ho deciso studiare uno dei temi meno studiati d’italiano.
L’atenzione fondamentale nel lavoro è concentrata sull’analisi delle particolarità sintattiche e semantiche-funzionari del modo condizionale,come in lingua scritta,cosi in parlata.
L’attualità del tema è specificata dalla necessità di mostrare le particolarità e nuove tendenze d’uso del condizionale nella lingua dei giornalisti,cioè nei articoli di giornale,nella lingua dei libri,e nella quella parlata. Dunque,l’analisi complessa delle proposizioni e costrutti condizionali,diventa indispensabile per la comprensione piu approfondito del carattere dei processi di evoluzione in italiano moderno.
Lo scopo di questo lavoro è mostrare la formazione del condizionale semplice e composto, l’uso dei tempi del condizionale, le particolarità sintattiche e semantiche-funzionari, l’uso del condizionale nel periodo ipotetico, la semantica del costrutto condizionale e la concordanza mista dei tempi l’indicativo, congiuntivo e condizionale.
Il lavoro è composto d’introduzione , tre parti principali e riassunto. L’elènco della letteratura usata si compone di 43 denominaziòni dei lavori di autòri nazionali e stranieri. L’entità generale del lavoro è 72 pagine.
Nel introduzione viene motivata la scelta del tema, la sua attualità, vengono determinati gli scòpi e i compiti del lavoro .
La prima parte introduttiva è dedicata al definizione del tempo e del modo come le categorie grammaticale.
La seconda parte è dedicata al uso del condizionale semplice e condizionale composto.
La terza parte è dedicata al periodo ipotetico, alla semantica del costrutto condizionale e alla concordanza dei tempi e dei modi.
Nel riassunto principale vengono dedotti i resultati teoretici e practici delle ricèrche complèsse eseguite.
I. L’oggetto delle ricerche: I tempi del modo condizionale
a) Cosa é il modo ? :
Il verbo possiede un organico e complesso sistema di forme per esprimere le categorie del modo e del tempo . Il parlante può presentare il fatto espresso dal verbo in diversi modi, ciascuno dei quali indica un diverso punto di vista, un diverso atteggiamento psicologico, un diverso rapporto comunicativo con chi ascolta: certezza, possibilità, desiderio, comando ecc.
Talvolta, poi, l'uso di un determinato modo può dipendere anche da ragioni stilistiche, da una scelta di "registro" o di livello linguistico: così, per esempio, nelle subordinate rette da verbi di giudizio l'indicativo (mi pare che ha ragione) corrisponde a un livello d'espressione più popolare rispetto al congiuntivo (mi pare che abbia ragione).
In italiano disponiamo di sette modi verbali:
• quattro modi finiti: indicativo (io amo)
congiuntivo (che io am i)
condizionale (io amerei)
imperativo (ama!)
• tre modi indefiniti: infinito (amare)
participio (amante)
gerundio (amando)
Mentre i modi finiti determinano il tempo, la persona e il numero, i modi indefiniti non determinano la persona e, tranne il participio, il numero.
L'infinito, il participio e il gerundio sono anche detti "forme nominali del verbo", perché vengono usati spesso in funzione eli sostantivo e di aggettivo: abbiamo già citato il participio presente amante, cui si può aggiungere il participio passato la (donna) amata; e si pensi ancora a infiniti quali l'essere, il dare i l'avere, l'imbrunire, o a gerundi diventati nomi, quali laureando e reverendo.
Modi finiti:
L'indicativo è il modo della realtà, della certezza, della constatazione e dell'esposizione obiettiva, o presentata come tale:
me ne vado (sicuramente).
II congiuntivo è il modo della possibilità, del desiderio o del timore, dell'opinione soggettiva o del dubbio, del verosimile o dell'irreale; viene usato generalmente in proposizioni dipendenti da verbi che esprimono incertezza, giudizio personale, partecipazione affettiva: